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A qualcuno sembrerà una follia, ma in realtà raggiungere una condizione di autosufficienza alimentare con un piccolo orto non è impossibile. Anzi: a livello nutritivo si possono realizzare in proprio proteine e carboidrati genuini. Più complicato, invece, produrre grassi, ma di questo parleremo in un altro articolo. Intanto concentriamoci su ciò che si può raggiungere, che non è affatto poco. 

L'orto è studio e fatica
Se pensate che quella qui descritta sia una via semplice, purtroppo vi state sbagliando: per fare un orto serve cura, attenzione, qualche compromesso e un po' di adattamento. Non ultima: una buona dose di studio preliminare. L'orto efficiente, infatti, è quello pianificato. Il termine “autosufficienza” da solo, però, da solo non vuol dire molto. Bisogna infatti considerare per quante persone questo orto deve servire. Non solo: occorre chiarire anche quale tipo di alimentazione. Vegana? Vegetariana? Onnivora? E quanto terreno è disponibile? Solo un piccolo orto o una proprietà più estesa? Le variabili sono numerose. 

Partiamo da un esempio: una famiglia di tre persone, con circa mezzo ettaro di terreno, di cui circa 800 metri quadri dedicati all'orto e altri 400 alle galline. Insieme a questo, qualche albero da frutto sparso. Facciamo conto di considerare una dieta che include poco consumo di carne ma che non è esclusivamente vegetariana o vegana. Ovviamente parliamo di un'abitazione in aperta campagna: tutto quanto stiamo scrivendo, in città, non è attuabile. 

Ortaggi
Con un orto ben curato, anche di dimensioni ridotte, la produzione di ortaggi può sicuramente contribuire all'autosufficienza alimentare, almeno per quanto riguarda questi prodotti. Alcune colture, come i pomodori, possono persino produrre rese così abbondanti che sorge il problema della conservazione. È importante pianificare un orto che sia in produzione costante, sia durante l'inverno che durante l'estate e anche nelle stagioni intermedie, in modo da avere sempre qualcosa da raccogliere. Durante l'inverno, ad esempio, è possibile coltivare cavoli e broccoli, mentre in primavera e autunno non possono mancare le insalate e altri ortaggi come biete, cicorie e spinaci. Durante l'estate, l'orto offre una vasta gamma di prodotti, tra cui pomodori, peperoni, zucchine, fagioli, fagiolini, cetrioli e altro ancora.

Legumi
Se si dispone di un po' più di terra, la coltivazione dei legumi può fornire anche proteine vegetali. Le fave, ad esempio, offrono un rendimento significativo, mentre i ceci, sebbene meno produttivi, possono comunque essere raccolti in quantità sufficiente per l'anno. Piselli e fagioli possono essere una fonte preziosa di proteine vegetali, anche se possono richiedere una maggiore quantità di acqua.

Odori
La produzione di aglio, cipolla e altre erbe aromatiche può essere facilmente gestita anche in un piccolo orto, poiché non richiedono molto spazio. Anche le carote possono essere conservate dopo essere state sbollentate, sebbene la resa possa variare a seconda del tipo di terreno.

Frutta
La produzione di frutta può essere abbondante durante la stagione di raccolta, ma è importante avere un piano per conservare o trasformare l'eccesso di frutta in marmellata o frutta secca. Alcuni frutti possono richiedere condizioni climatiche specifiche, ma è possibile adattarsi utilizzando serre o altre tecniche di protezione.

Cereali
La coltivazione dei cereali può essere più complessa. La produzione di grano, riso e altri cereali può contribuire all'autosufficienza alimentare, anche se può essere necessario sperimentare con varietà diverse per adattarsi al proprio clima e terreno. È importante anche considerare la lavorazione dei cereali in farina e l'uso di questa farina nella preparazione di alimenti come pane e pasta. La coltivazione di creali è tra le più complesse ed è, probabilmente, tra quelle più difficile da fare in proprio.

L'importanza di internet
Per motivi di spazio abbiamo giocoforza semplificato alcuni passaggi sulle coltivazioni delle singole specie. Su internet, però, esistono migliaia di filmati e guide per piantare, passo dopo passo, tutte le specie che vogliamo. Ci vuole tempo, è chiaro, ma stiamo parlando di autosufficienza alimentare, non di fast-food. Il punto di questo articolo è capire se sia possibile o meno raggiungere l'autosufficienza.

Autosufficienza si o no?
La nostra risposta è “ni”: quella raggiunta attraverso la coltivazione di ortaggi, legumi, erbe e frutta è un autosufficienza parziale. Come anticipato in apertura, servono anche altri altri approcci per garantire un bilanciamento nutrizionale completo, specialmente per quanto riguarda l'apporto di grassi essenziali. Solo per questo la nostra autosufficienza può considerarsi parziale e non completa. Ad ogni modo, la presenza di un orto produttivo come quello descritto ci rende estremamente meno dipendenti dalla grande distribuzione e dalle dinamiche internazionali (vedi guerre o pandemie) che purtroppo sappiamo poter prendere il sopravvento molto velocemente. Per questo è importante essere consapevoli di queste dinamiche e sapere di poter fare affidamento, a patto di avere a disposizione della terra, sui prodotti della natura.

 

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