Dedicato a chi abita o vuole tornare a vivere in collina o in montagna
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Affrontare le necessità della popolazione nei prossimi 10 anni: è questa la sfida che ha raccolto il convegno “Toscana 2035” organizzato dal Cispel (acronimo per Confederazione Italiana Servizi Pubblici Economici Locali) e supportato dai dati di tre istituti di ricerca quali Nomisma, Ref ricerche e Utilitatis. I lavori si sono svolti nei giorni scorsi al Palazzo degli Affari di Firenze.

Sul tavolo del dibattito ci sono stati i grandi mutamenti in corso in questi anni: il cambiamento climatico, la transizione ecologica e la diffusione delle intelligenze artificiali, sempre più efficaci e facili da usare. Il tutto inserito in un contesto geopolitico estremamente incerto e delicato. Quali sono gli scenari ipotizzati dal convegno? Lo diciamo subito: non sono particolarmente confortanti. 

Popolazione in calo e sempre più anziana
Il primo tema di preoccupazione è la popolazione: si prevede che in Italia nel 2070 ci sarà una diminuzione del 19,4% rispetto al 2021, ossia circa 12 milioni di persone in meno che abitano nel nostro paese. La Toscana, ovviamente, non fa eccezione. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dalla società indipendente di ricerca “Nomisma”, tra il 2020 e il 2030 si prevede che la toscana perderà l'1,9% di abitanti. Firenze, insieme a Bologna e Milano, vedrà un aumento della popolazione non tanto per un maggiore afflusso di persone bensì per un ingrandimento dell'area urbanizzata. Un altro dato non propriamente confortante è quello che prevede, nel 2050, una quota di abitanti over 65 anni pari al 37,1% della popolazione italiana. Un dato che porterà giocoforza un aumento della domanda di servizi sociali come farmacie ed edilizia pubblica.

Occupazione: come cambieranno i mestieri
Questi cambiamenti demografici influenzeranno anche il mercato del lavoro. Il focus del convegno è sulla dinamica toscana ma, quanto accade in questa regione non fa altro che rispecchiare l'evoluzione del resto del paese Italia. La Banca d'Italia, alla luce dei dati riportati nel convegno, stima una riduzione della forza lavoro in Toscana di circa 200mila unità entro il 2042. Le nuove tecnologie e l'intelligenza artificiale sempre più efficace trasformeranno la domanda e l'offerta di lavoro, rendendo obsolete ed “inutili” alcune professioni.

Quali? I relatori del convegno hanno individuato dieci categorie a rischio: sportellisti di banca, addetti dei servizi postali, cassieri, impiegati cosiddetti “data entry”, segretari amministrativi, archivisti, addetti alla contabilità, impiegati delle assicurazioni, venditori porta a porta e addetti al credito. 
Per contro, sono previste in forte aumento le domande di professionisti specializzati in informatica, intelligenza artificiale e di “machine learning” quali, ad esempio, analisti di business intelligence, esperti di sicurezza informatica e sviluppatori di blockchain.

La Multiutility: opportunità o costosa complicazione?
I cambiamenti climatici sono un altro trend significativo, con impatti particolari su energia, rifiuti (creazione e smaltimento), acqua e trasporti. Nicola Perini, presidente di Cispel Toscana, ha sottolineato come le aziende debbano anticipare questi cambiamenti per fornire servizi migliori alla collettività. Essere consapevoli, insomma, dei cambiamenti a cui abbiamo iniziato ad assistere e che, verosimilmente, non faranno altro che accelerare nei prossimi anni. 

Secondo i relatori del convegno, saranno le cosiddetti “Multiutility” a giocare un ruolo fondamentale nell'erogazione dei servizi al cittadino nei prossimi anni. 
Chi ci amministra, insomma, dovrà essere pronto a gestire questi grandi cambiamenti. Anche i cittadini, tuttavia, dovranno non farsi trovare impreparati alle nuove sfide (non tutte piacevoli...) che il prossimo decennio porrà davanti.

 

 

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