Le condizioni climatiche sempre più estreme ci mettono di fronte a frequenti criticità anche nel campo delle risorse alimentari. In Sicilia, dove si produce circa il 20% del totale del grano del nostro paese, è in atto una lunghissima siccità. Ci sono stati alcuni temporali nella giornata del 6 agosto, ma i fenomeni sono stati localizzati e piuttosto brevi. In molte zone, infatti, non ha piovuto nemmeno in questa occasione.
Quelle del 6 agosto sono state le prime piogge dopo mesi ma, in ogni caso, per il grano è troppo tardi. Il paesaggio in molte aree delle provincie di Catania, Palermo ed Enna è desolante: il grano non sta crescendo, l’accestimento è stato scarsissimo e sui culmi poche spighe con solo uno-due-tre semi striminziti. Il colore dominante è il marrone scuro delle piante secche, non il giallo dorato a cui da queste parti erano abituati. La situazione attuale è frutto di due anni difficili: quello in corso, il 2024, e l'anno scorso.
Facendo la media delle stazioni meteo ufficiali dell'Isola, nell'ultimo anno solare sono caduti soltanto 414 millimetri di pioggia, mentre nel 2023 sono stati 558. Pochi, considerando che la media sarebbe di 750 millimetri all'anno. La situazione degli invasi è critica: al momento il volume utile disponibile è di 158 milioni di metri cubi, circa la metà di quanto disponibile nel già difficile 2023. Non a caso sono in corso numerosi razionamenti di acqua nell'isola.
Perdite garantite
Con queste condizioni, la stragrande maggioranza dei produttori si è rassegnato a fare i conti con un grosso calo di produzione nel prossimo raccolto. Coldiretti stima un calo fino al 70% sull'intera produzione dell'isola. Questo, sul mercato nazionale, potrebbe costringere a maggiori importazioni, all'aumento dell'inflazione e altri problemi per i produttori locali, che non avranno entrate per pareggiare le perdite del mancato raccolto.
A patire sono stati, soprattutto, i terreni esposti a sud sotto i 500 metri sul livello del mare. Sopra questa quota e nei terreni esposti negli altri tre punti cardinali la situazione è migliore: queste aree, però, sono la minoranza. Non solo: il proseguire della siccità, salvo fenomeni poco omogenei, mette a rischio la produzione di olio d'oliva e di pesche.
Siccità: in estate c'è sempre stata?
Il periodo estivo non è certamente quello più piovoso in Sicilia. Un conto, però, sono siccità che durano mesi una volta ogni cinque anni, e un conto sono siccità continue che durano anche più di 10 mesi. Secondo un recente studio del Centro Studi per il Cambiamento Climatico, promosso da Greenway Group Srl ed Ecogest Spa, la Sicilia rischia la desertificazione del 70% del suo territorio.
Quello siciliano è solo uno dei tanti esempi delle conseguenze del cambiamento climatico sul nostro territorio nazionale. Quella descritta è una condizione sempre più frequente e diffusa che necessità, da parte nostro, consapevolezza e attenzione, in vista di un periodo estremamente complicato (climaticamente e non) per l'Europa