Dedicato a chi abita o vuole tornare a vivere in collina o in montagna
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In Italia una delle pratiche più diffuse per sviluppare le aree interne rurali è la defiscalizzazione parziale per aziende e residenti del territorio. Sono numerose, nel corso degli anni, le iniziative da parte della politica delle varie regioni, in tal senso: uno degli ultimi esempi arriva dalla Sardegna, regione a statuto speciale da tutti conosciuta per il suo splendido mare ma che in realtà possiede un'area interna di collina e montagna estremamente vasta in termini di superficie.


Due deputati sardi (nella fattispecie Emiliano Fenu e Alessandra Todde, originari della provincia di Nuoro e militanti nel Movimento 5 stelle) hanno presentato una proposta di legge in parlamento che prevede esoneri dal pagamento di tasse e contributi per cinque anni per le imprese che svolgono la propria attività in un comune sardo con meno di 15 mila abitanti e almeno la metà del proprio territorio ad una altitudine di 500 metri sul livello del mare. Una fattispecie che in Sardegna, regione a statuto speciale, si può applicare a decine e decine di comuni dove, da decenni, è in corso un progressivo spopolamento, forse anche più rapido delle aree con le stesse caratteristiche nel Continente. 

Proposte simili anche da altri territorio
La proposta dei deputati sardi si affianca, peraltro, ad una seconda proposta simile di de-fiscalizzazione già depositata in Commissione Finanze.  «Lo spopolamento – hanno commentato i firmatari della proposta – è un fenomeno che non riguarda solo la Sardegna, nemmeno solo i piccoli paesi, ma interessa tutta l’Italia e anche tanti paesi di media grandezza; le persone sembrano attratte sempre di più dalle cosiddette aree ad 'alta velocità', le maggiori aree metropolitane che in genere ospitano le stazioni dei treni ad alta velocità. La Sardegna – concludono – ha scarsi collegamenti interni e soffre la sua condizione di isolamento. Per queste ragioni i nostri paesi dell’interno sono a tutti gli effetti delle isole nell’isola». 
Negli stessi giorni una terza proposta, del tutto simile a quella sarda, è stata portata avanti anche dalla regione Molise, basata su turismo lento, utilizzo dello smart working e, appunto, politiche di defiscalizzazione. Una proposta di legge sarebbe già stata recapitata al ministro delle Autonomie e degli Affari regionali Roberto Calderoli. 

Defiscalizzazione? Efficacia dubbia
La domanda però sorge spontanea: siamo sicuri che la defiscalizzazione sia la via migliore per limitare lo spopolamento di un'area? A nostro parere, questa ci sembra una visione fin troppo semplicistica, anche perché se così fosse le aree interne sarebbero ben più sviluppate e attrattive di quanto invece non lo siano.
Che la mera defiscalizzazione non basti da sola lo sostengono, più o meno direttamente, anche gli stessi firmatari della proposta, Fenu e Todde: «La proposta di legge sulle zone franche montane della Sardegna può costituire un sostegno alle imprese che hanno deciso di scommettere sulle enormi potenzialità dei nostri territori di montagna e che per questo devono essere aiutate. Il problema però è molto complesso non si può pensare che esista una sola ricetta; le ricette proposte devono essere tante e diverse».
Il punto è questo: quali sono le altre ricette? Spesso non sono presenti nelle proposte di legge. La defiscalizzazione nuda e cruda non basta per rilanciare un territorio, anzi: se attuate con poco raziocinio (quello che ci sembra di vedere in molte situazioni sparse sul territorio italiano) risultano più uno spreco di risorse che un vero volano per lo sviluppo di un territorio. 

Meno tasse ma i servizi continuano a mancare...
Ok la defiscalizzazione: chi sono, però, i cittadini che si accontentano di pagare meno tasse senza avere servizi all'altezza e reali possibilità economiche sul loro territorio? A nostro parere molte poche. Motivo per cui tante proposte di de-fiscalizzazione, alcune anche messe in pratica, non si traducono in vere e propri rilanci del territorio. 
Da sola la de-fiscalizzazione, insomma, serve a poco. Eppure spesso, in molte zone d'Italia, sembra che la defiscalizzazione sia il modo più semplice, anche per i governanti che la propongono, di mettere una toppa a tutti i problemi di spopolamento delle aree interne. 

Servizi mancanti nelle aree interne
In tutto questo, mentre nuove proposte di de-fiscalizzazione delle aree interne vanno avanti, le aree interne continuano a soffrire mancanze nei servizi di base inaccettabili per il 2023. Ne è un esempio, su tutti, la mancanza dei medici di famiglia in svariate aree collinari e montane dal nord fino al sud Italia, con milioni di residenti costretti a doversi spostare per chilometri per accedere ai servizi base della sanità, il cui diritto è sancito dalla Costituzione.
Pagare meno tasse, insomma, non serve se i diritti base non vengono garantiti.

 

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