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«Pazienza per il caro-gas, quest'inverno uso il camino»: alzi la mano il lettore che non ha pensato questa cosa nelle scorse settimane. Certo, il camino intanto bisogna averlo e, soprattutto in città, questo spesso non accade. Nelle case di campagna, invece, è un elemento piuttosto comune. Dopo anni di accensione ogni tanto giusto per farlo funzionare, quest'anno sembrerebbe arrivata la rivincita di questo antico metodo di riscaldamento. Ma siamo sicuri che sia così semplice ed efficace? La risposta è no, per alcune ragioni che vediamo tra poco insieme.


Camino: divieti e limitazioni anche a casa propria

Innanzitutto, in molte regioni ci sono dei divieti specifici per la sua accensione per questioni di inquinamento dell'aria. Questo non facilita affatto a comprendere e recepire l'entità del divieto, visto che ogni regione applica divieti e limitazioni a modo suo. Le più severe sono Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana ma limitazioni sono presenti a macchia di leopardo un po' in tutto lo Stivale. Attenzione però: alcuni comuni potrebbero presto mettere in atto delle deroghe sui divieti, per cui anche nelle regioni più severe si potrebbe arrivare ad accendere comunque il riscaldamento: una città a buon punto con la deroga è ad esempio Rimini. 


Alla fine, visto l'incredibile caos di regole e contro-regole in campo, la cosa migliore per stare dentro le regole è informarsi direttamente con gli amministratori del proprio comune di residenza per sapere la situazione aggiornata, visto l'impossibilità di tracciare una linea generale. Occorre fare molta attenzione ai divieti, visto che in molte regioni si rischiano multe salatissime se trovati con il camino di casa propria acceso.


Camino acceso, quanto efficiente?

C'è però altro da considerare: siamo convinti che accendere il camino sia la soluzione migliore per riscaldare la propria casa? Occorre precisare che il classico camino aperto ha un efficienza energetica molto bassa, di solito intorno al 30% del potenziale del combustibile (in questo caso il legno). Questo perché la maggior parte del calore sale nella canna fumaria ed esce fuori, mentre meno di un terzo del calore totale emesso rimane nell'edificio a scaldare gli abitanti. Molto meglio il camino chiuso presente in alcune case più moderne, che porta l'efficienza a raddoppiare pur rimanendo piuttosto bassa rispetto agli impianti di riscaldamento più tecnologici come termosifoni o stufe a pellet. 


Per aumentare ancora di più l'efficienza dei propri camini esistono tutta una serie di possibili modifiche all'impianto fattibili da muratori esperti con lavori non eccessivamente invasivi: sistemi di focolai interni, doppia combustione, intercapedini rafforzati. Miglioramenti che possono portare l'aumento di efficienza del proprio camino fino all'80%. Tuttavia, finché rimarranno i divieti di accensione dei camini stessi, risulta piuttosto inutile investire per migliorare il proprio impianto. 


La sensazione è che in molti, politici in primis, non abbiano capito la portata delle difficoltà energetiche che ci accingiamo a vivere in Italia. Nessuno pensa che moriremo letteralmente di freddo: il pericolo, piuttosto, è quello di stare abbastanza bene nelle nostre case (forse con un grado o due in meno...) ma pagando una cifra per il riscaldamento esorbitante per un reddito medio. La nostra grande speranza è quella di sbagliarci.


Camino no, nucleare sì: cosa ha detto Greta Thumberg?

In Germania, altro paese fortemente a rischio per la crisi energetica in atto, si sta attuando un ritorno all'approvvigionamento energetico dal carbone. Lì la possibilità di vietare l'utilizzo dei camini non è minimamente sul tavolo, andando però contro le linee guida di riduzione della CO2 decise dall'Unione Europea. La questione è stata oggetto anche di una serie di cattive interpretazioni: il senatore di Italia Viva Matteo Renzi ha detto nei giorni scorsi che «persino Greta apre al nucleare di nuova generazione».


Non è esattamente così: Greta Thunberg alla tv tedesca Tagesschau ha semplicemente affermato, in merito alle centrali nucleari già presenti in Germania, che «se abbiamo centrali già attive, penso sia un errore chiuderle per concentrarsi sul carbone». E da noi, invece? Da noi le centrali nucleari non esistono e guai ad accendere i camini di casa propria. E intanto le bollette arrivano sempre più costose e noi rimaniamo legati a doppio filo al gas. Da qui, le preoccupazioni di tutti e il fiato sospeso in vista dell'inverno.

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