Dedicato a chi abita o vuole tornare a vivere in collina o in montagna
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Possibilità di lavorare in smartworking, prezzi più contenuti e contatto con la natura. Quello che andiamo dicendovi su Metropoli Rurali dal “giorno 1” della sua messa in rete viene confermata da uno studio di Legambiente, appena pubblicato in rete, dal titolo “Abitare la montagna nel post-Covid”. L'associazione, in questo report, porta avanti una serie di riflessione (ampiamente condivisibili) sul futuro degli edifici sottoutilizzati o dismessi e sulle possibili trasformazioni connesse al fenomeno dello smart working, ripercorrendone gli aspetti di forza e gli svantaggi.


Mentre il mercato immobiliare riprende slancio anche in montagna, il timore di Legambiente è che possa ricominciare a crescere anche il consumo di suolo, che invece dovrebbe essere azzerato, privilegiando la riqualificazione del costruito. Come ben sappiamo anche nelle nostre zone di riferimento, sono migliaia le case sfitte o in vendita sull'Appennino tra Toscana ed Emilia Romagna (trovate qui Annunci Immobiliari molti annunci). Il bel lavoro di Legambiente si basa proprio su questo: privilegiare la riqualificazione del costruito esistente rispetto al consumo di suolo. Cosa che, come dimostra il report stesso, in molte regioni d'Italia non accade.


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Legambiente analizza anche 66 strutture sparse sulle nostre montagne: un vero e proprio censimento degli edifici fatiscenti: si tratta di strutture sia di piccole dimensioni o complessi significativi, tutte abbandonate ad uno stato di degrado, che necessitano di una strategia mirata. Ce n'è una anche in provincia di Pistoia: l’ex colonia Ipost a Prunetta, che fino al 1997 ha ospitato per le vacanze estive circa 18mila figli dei dipendenti delle Poste. Realizzata tra il 1970 e il 1974 è costata quasi un miliardo e mezzo di vecchie lire e da più di vent’anni lasciata nel totale degrado.


Oltre alla necessaria riduzione del consumo di suolo nelle aree rurali, occorre anche prendere atto della grande rivoluzione dovuto allo smartworking, che ha fatto profondamente cambiare l'utilizzo delle seconde case già acquistate per milioni di italiani: da posti dove andare, nel migliore dei casi, una o due volte l'anno nei periodi di alta stagione, a luoghi dove potersi rifugiare con continuità anche durante i giorni lavorativi, grazie appunto allo smartworking.
Per poter leggere il report completo basterà cliccare sul link gratuito https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Abitare-la-montagna-nel-post-Covid.pdf
Buona lettura!

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